Il coronavirus spiegato ai bambini dai bambini: “Non è una festa. E allora perché non siamo a scuola?”

Pubblicato il 06 Mar 2020

Quella che all’inizio sarà sembrata una vacanza inaspettata, ora potrebbe aver iniziato a spaventare un po’ i più piccoli: come mai è tutto chiuso? E perché per le strade non c’è quasi nessuno? Ecco perché è arrivato il momento di raccontare anche a loro cosa stia succedendo, ma soprattutto qual è il loro importantissimo compito in questa missione.

“No, non è Halloween, non è più carnevale, e nemmeno una festa in maschera. E allora perché non siamo andati a scuola?” Si chiede un bambino, togliendosi una mascherina che tutti ormai abbiamo imparato a conoscere in questi giorni. Forse anche ai tuoi figli sarà sembrata una po’ una vacanza inaspettata. Almeno, la prima settimana. Ma poi lo stop alle lezioni è stato prolungato, niente sport o attività pomeridiane, mentre le strade della vostra città si svuotavano. E allora, magari, un po’ di paura hanno iniziato a provarla anche loro.

“Noi bambini abbiamo un compito fondamentale in questa missione: imparare come si previene il contagio”

Ma chi c’è di meglio di un loro coetaneo per spiegargli, con parole loro, cosa sta accadendo in questo strano periodo? E soprattutto, quale è il loro ruolo in tutta la faccenda? Sì, perché “noi bambini abbiamo un compito speciale in questa missione! Il più importante di tutti!“.

E quale sarebbe? Quello di imparare per bene come ci si deve comportare per prevenire il contagio. E magari chiarirlo meglio anche ai genitori più distratti. E quindi, ecco come si starnutisce, come ci si lava le mani e…questa mascherina, va indossata sì o no?

L’articolo e il video sopra riportati, sono di proprietà di Youlike S.r.l. e pubblicati sul sito OHGA:
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